martedì 26 febbraio 2013

L'ARTIGIANO CONTEMPORANEO.

L’artista come artigiano potenziato: o meglio, artista e artigiano come due facce di una stessa medaglia, dal cui dialogo e dal cui confronto nasce quell’eccellenza che si traduce in differenza, in unicità, in vantaggio competitivo. Ma una rifl essione sull’eccellenza artigianale dell’Italia contemporanea, che restituisca una visione signifi cativa di quel saperfare che rappresenta un vero giacimento culturale per il nostro paese
, deve necessariamente porsi in relazione con le matrici intellettuali, culturali, tecniche e
artistiche che ne costituiscono la base. E deve partire da una rifl essione in merito alla rilevanza economica di questo mondo: “quattro milioni di piccole aziende, otto milioni di partite IVA rappresentano per il Paese un patrimonio di imprenditorialità. Ma se questi
signori, da quando aprono bottega fi no a sera, hanno la sensazione di lavorare ‘contro’, c’è qualcosa che non va”
.
Benché la crisi non le abbia risparmiate, e nonostante la grave crisi di rappresentatività che ormai da anni accompagna il lavoro dei maestri d’arte in Italia
, le imprese artigiane costituiscono tuttora una rete capillare e interconnessa, su cui di fatto si basa
il successo di un’economia incentrata su intuizione, impegno, sperimentazione e tradizione. Ma il problema del ricambio generazionale si fa sentire: pur in assenza di dati disaggregati si può dire che solo un 5% degli artigiani siano attualmente sotto la soglia
dei 35 anni, mentre la presenza delle donne si attesta ancora intorno al 20%. Ma il problema di assicurare la nascita di una
nuova generazione di artigiani-artisti, in grado di trasformare il proprio talento e la propria creatività in una professione, è e resta urgente: proprio intorno a questo punto si articola uno dei nodi fondamentali per lo sviluppo dell’economia italiana, con la sua vocazione a produrre beni da esportare che “è profonda, e nasce da condizioni di ambiente fi sico non modifi cabili”
, ma anche con la sua capillare
rete di piccole realtà produttive grazie alle quali “l’Italia ha saputo affermare la propria eccellenza”, e in cui è ancora molto forte “una logica riconducibile all’artigianato artistico eccellente. Perché di questo abbiamo bisogno: di veri maestri. Che, come tutti
i maestri, sappiano anche insegnare, trasmettere un savoir-faire che si rinnova costantemente e che determina una ‘differenza’ reale, visibile, richiesta”
. Favorire la nascita di figure contemporanee di maestri d’arte signifi ca dunque garantire un futuro all’eccellenza italiana.

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